Centro Equestre di Campagna
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Il Centro Equestre di Campagna, sia pure anche sotto altre denominazioni, ha una storia ultratrentennale di presenza nel mondo ippico a vari livelli. La sua anima è Vincenzo Callà, diplomato Tecnico di Campagna Equestre F.I.S.E. (Federazione Italiana Sport Equestri) nel 1990. Egli ha sempre sentito come sua missione il trasmettere la «cultura del cavallo», sua e propria filosofia di vita, filosofia infuso nel Centro Equestre di Campagna.
Tale visione della vita si basa fondamentalmente sul progressivo sviluppo di un’intesa sempre più profonda tra cavallo e cavaliere; essa non ha solo la finalità di far acquisire capacità tecniche tali da permettere al binomio uomo-animale di svolgere concrete attività di carattere sportivo, ludico e/o economico, ma quello di permettere alla persona che vi si accosta di sviluppare una sempre più profonda umanità, esaltando le proprie doti fisiche istintuali, con conseguenti sviluppi spirituali. In quest’ottica, il rapporto con il cavallo viene visto come il mezzo più idoneo a raggiungere tali traguardi.
Il cavallo è l’animale che meglio di ogni altro è in grado di intrattenere con l’uomo un rapporto coinvolgente formativo. Esso unisce grande «personalità», con conseguente autonomia, alla possibilità di raggiungere, con il cavaliere, un’intesa simbiotica molto profonda, molto ben sintetizzata, dalla frase di Jean Giraudoux:
«Il cavallo, come ognuno sa, è la parte più importante del cavaliere»
Tale apparente contraddizione è la base di questa filosofia. L’indipendenza del cavallo può essere «vinta» dalla capacità del cavaliere di “sentire” l’animale. Il rapporto cresce a mano a mano che il cavaliere passa dal comprendere al percepire il cavallo.
È un’esperienza che fa crescere la persona nel suo complesso.
La diffusione della «cultura del cavallo» è avvenuta attraverso la compravendita di equini, accompagnata da servizi che permettono un avvicinamento al cavallo personalizzato in modo da far incontrare il cavaliere con il “suo” cavallo.
Scuola di equitazione
Presso il nostro centro ippico si effettuano corsi di equitazione per chiunque voglia conoscere e/o approfondire questa disciplina sportiva. Le lezioni sono personalizzate sulla base dell’età, delle attitudini fisiche e mentali e della preparazione del cavaliere.
Per chi si approccia per la prima volta a cavallo, è stato pensato un percorso di avvicinamento che, partendo dalla conoscenza a terra del cavallo, con i primi rudimenti di psicologia equina e di cura e governo del cavallo, condurrà il neofita, di ogni età, ad essere pronto per la “messa in sella”.
In questa attività rientrano le passeggiate a cavallo, che possono essere svolte immersi nella natura e costeggiando le sponde del fiume Po, poiché il nostro maneggio si trova all’interno del Parco di Mezza Luna, tra Settimo Torinese e San Mauro Torinese.
Sempre seguendo la «cultura del cavallo», sono a disposizione dei cavalieri, che li abbiano prenotati al momento della passeggiata, i servizi di merenda sinoira e/o di aperitivo.
Durante il periodo estivo, il Centro Equestre si sposta a Champorcher, in Valle d’Aosta. Il nostro Centro è qui divenuto punto di riferimento per la diffusione della «cultura del cavallo» ed ha, a questo fine, stipulato accordi con il comune. Qui è possibile vivere il cavallo in altitudine, con trekking, passeggiate e lezioni personalizzate. Ma, soprattutto, è possibile vivere la «vacanza a cavallo» con una più ampia e coinvolgente “esperienza equina”.
Il Centro Equestre di Campagna svolge anche un’opera di «riabilitazione equestre», per le persone che vivono una qualche forma di disagio, molto apprezzata anche da varie associazioni di volontariato impegnate nel settore. Le lezioni sono qui, ovviamente, ulteriormente personalizzate, con un maggiore spazio dato al percorso di avvicinamento.
La diffusione della «cultura del cavallo» non può prescindere dall’aspetto intellettuale. A questo fine si sono tenute serate e giornate a tema, nelle quali gli aspetti più squisitamente equini si sono accompagnati ed armoniosamente fusi con quelli della tradizione eno-gastronomica. Si sono anche tenuti convegni, con la partecipazione di storici, scrittori, intellettuali e giornalisti. Queste attività, a causa della pandemia, hanno subito una battuta di arresto, che si conta di superare non appena finita l’emergenza.